Non vi è nulla senza il tutto

Come facciamo a sostenere che ci troviamo in presenza del nulla senza aver fatto esperienza del tutto?
Come facciamo a dire che è buio, senza aver fatto esperienza della luce?
Inoltre, nel nulla vi è tutto e nel tutto non vi è nulla.
Il buio prepara, introduce, predispone ad una visione. Il buio affina la vista, c'è dunque una certa luce nel buio.
La luce conduce alla cecità, la luce abbacinante, acceca. La luce affievolisce la vista, c'è dunque un certo buio nella luce.
Il cieco non è chi vive nel buio, ma chi è stato accecato da troppa luce, il cieco è uno che sta vedendo troppo.
Così, dire che ci troviamo nel nulla, nel vuoto o nel buio diviene impossibile.

Fumetto d'artista

L'arte non è prerogativa dell'artista professionista o dei luoghi ad essa adibiti. Si può trovare l'arte in mille manifestazioni diverse e ad opera di persone diverse anche di chi non abbraccia l'arte come professione. L'arte è un momento. L'arte non è eterna. Ma non vorrei ora iniziare una teorizzazione di ciò che è o non è arte, vorrei invece, vista la premessa, sondare un campo che solitamente viene classificato di seconda fascia: il fumetto.

Battuta o Poesia?

Dopo uno stimolante dialogo con Alessandro Bergonzoni, il quale sostiene che la sua battuta sul cane che rotola dalle scale sia solo una battuta, su cosa sia poesia e cosa no, ho iniziato a riflettere sulle possibilità poetiche di tale battuta.
Pensando così alle cose che Bergonzoni mi aveva detto sulla sua trovata, ritenendola solo una botta di spirito, ho cominciato a elaborare la possibilità di tradurla in poesia.

Un mostro di solitudine

Nelle pagine che seguiranno, cercherò di intrappolare il mostro nella tela concettuale che andrò tessendo. A tale scopo utilizzerò una buona esca: Frankenstein. Cosa ha evocato, questo nome, nella mente del lettore? A tutte le persone a cui ho rivolto la stessa domanda, la risposta è sempre stata una: il mostro. E' curioso come avvenga che si pensi a Frankestein come al mostro, quando in realtà, Frankestein è il nome dello scienziato che lo creò. Ma cos'è un mostro. In senso generale un mostro è un prodigio, un portento, l'animale o l'essere umano il quale eccede o difetta di qualcosa. In base a ciò, infatti, secondo Aristotele le donne erano mostri in quanto mutilate, mancanti d'un pezzo. Ma, se guardassimo la cosa dal punto di vista femminile, potremmo ben dire che è l'uomo un mostro poiché avanza d'un quid.

Considerazioni sul teatro estremo

Sono venuto a conoscenza di una forma di performance teatrale, chiamata "Teatro Estremo".
Così, sono andato a leggermi quel che ho trovato sull'argomento. Si tratta di performance corporee dove la parola è poco o nulla usata. Gli attori usano il loro proprio corpo quale drammatico strumento di sfogo.
Per fare un esempio, considererò una performance di Franko B.: l'attore inglese mostra il suo nudo corpo, si infila un ago da prelievi in vena e lascia che il sangue ne esca a rigoli. Ciò prosegue sin quando, in una pozza di sangue, egli non sviene.
A questo punto interviene l'equipaggio di un' ambulanza che lo trasporta al pronto soccorso.

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Sospensione del giudizio e del tempo.

Angolo è l'essenza di ognuno di noi,
è il nome che contiene tutti i nomi,
è la forma che contiene le forme,
è il significato