Considerazioni sul teatro estremo

Sono venuto a conoscenza di una forma di performance teatrale, chiamata "Teatro Estremo".
Così, sono andato a leggermi quel che ho trovato sull'argomento. Si tratta di performance corporee dove la parola è poco o nulla usata. Gli attori usano il loro proprio corpo quale drammatico strumento di sfogo.
Per fare un esempio, considererò una performance di Franko B.: l'attore inglese mostra il suo nudo corpo, si infila un ago da prelievi in vena e lascia che il sangue ne esca a rigoli. Ciò prosegue sin quando, in una pozza di sangue, egli non sviene.
A questo punto interviene l'equipaggio di un' ambulanza che lo trasporta al pronto soccorso.

Sulla Guerra 2

“Ma guarda se con un tramonto come questo, quelli devono pensare a fare la guerra”. Questo sentii da una signora seduta qualche sedile più in dietro, nella corriera che portava a ponente.
Una visione romantica del tramonto, legata magari al primo amore, al primo bacio. Da sempre l’amore si contrappone alla morte e il tramonto, il crepuscolo altro non è che la morte del giorno. Il tramonto è simbolo di trapasso. Forse, allora, è proprio perché ci sono i tramonti che c’è chi pensa alla morte. La morte è di questo mondo, fa parte di noi. Freud postulava un istinto di morte insito nell’uomo.

Sul significato nascosto delle parole

Ciò di cui vorrei parlare, è il significato nascosto di certe parole che, per loro natura, capita siano scomponobili o leggibili al contrario.
La parola è naturalmente un singnificante che contiene un significato. Lo contiene nel senso e nella misura di una corretta interpretazione: alla parola "casa" corrisponde per tutti l'oggetto casa. Che poi ognuno di noi visualizzerà un tipo di casa diversa è chiaro anche questo ma è anche un altro discorso che amplierebbe troppo la questione e ora non interessa.

Sulla Guerra

Combattere per la pace è come fottere per la verginità: è una contraddizione. Se è vero ciò che diceva il vecchio Fred Freud Flinstones che l’uomo è fatto di contraddizioni, anche questa della guerra è questione umana. In effetti non sono molti gli animali che si organizzano in gruppi per attaccare altri animali della propria specie. Uno di questi, forse l’unico, è la formica che ingaggia contro altre veri e propri conflitti mortali. Non sarà un caso che nella favola della cicala e della formica, l’uomo esalti come buono lo spirito di accumulo dei beni di questa, contrapposto a quello edonistico e spensierato della cicala. Siamo piccoli come formiche. Come le formiche ciò che ci preme di più è accumulare beni materiali di consumo e in nome di ciò siamo disposti ad ammazzare.

La famiglia Addams

Da recenti osservazioni, risulterebbe che la macabra famiglia esista davvero, che sia assai numerosa e che si trovi ovunque.
Avrete ben capito di chi sto parlando, di quel curioso nucleo famigliare incline al divertimento distruttivo, affine al ferale mondo della catastrofe e alle atmosfere cimiteriali. Il loro è un gusto al nero: nero per gli abiti, per gli arredi, per i costumi. Sto proprio parlando di quella famiglia che viene spesso rappresentata in tv e al cinema e che tanto ci diverte con le sue stranezze.
Come tutti sanno la famiglia Addams predilige il dolore, il sangue, la morte. C’è un reciproco e allegro compiacersi del proprio violento operato, un vicendevole congratularsi per il male, la tortura, i disastri causati che li incoraggia a nuove, eccitanti esperienze.

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