Ciò di cui vorrei parlare, è il significato nascosto di certe parole che, per loro natura, capita siano scomponobili o leggibili al contrario.
La parola è naturalmente un singnificante che contiene un significato. Lo contiene nel senso e nella misura di una corretta interpretazione: alla parola "casa" corrisponde per tutti l'oggetto casa. Che poi ognuno di noi visualizzerà un tipo di casa diversa è chiaro anche questo ma è anche un altro discorso che amplierebbe troppo la questione e ora non interessa.
Se volessimo sapere qualcosa di più sul significato della parola " Casa ", potremmo attingere informazioni dall'etimologia, consultando un buon vocabolario, e così... "Casa": dal latino casa cioé casa rustica. Ne sappiamo quasi quanto prima nel caso di questa parola così semplice e così familiare ma esistono molti altri vocaboli il cui rimando etimologico è più ricco ed interessante. Prendiamo ancora una parola semplice come "caso": dal latino casus-us "caduta" tratto da cadére ; nel significato di cui fa uso la linguistica, deriva dal greco (ptòsis "caduta" dalla forma retta alla forma obliqua). E’ già più interessante, no?
Ancor più significativo, sempre dal punto di vista delle informazioni sul significato delle parole, è il caso dei vocaboli composti come ad esempio "misoneismo" ( a noi pare una parola sola, ma ricercandone l'origine scopriamo...) dal greco misos " odio " e néos " nuovo ". Ecco che l’informazione su “misoneismo” si è particolareggiata. Queste che ho scritte, sono ricerche etimologiche di base, naturalmente. Se volessimo intraprendere una ricerca non solo etimologica ma anche storica ( nel senso di più approfondita ) di un vocabolo, non basterebbe una sola pagina. Fin qui, però, nulla di nuovo fin quando non introduciamo un argomento che potrebbe esserlo, almeno nei suoi elementi teorici, esplicativi e ragionati che è il significato ancora più nascosto di certe parole che ora vedremo. Di alcuni vocaboli si può rintracciare un significato che è sganciato dalle etimologie, dalla derivazione antica legata ad altre lingue, un significato sotto corteccia che, a volte, può sembrare contraddittorio, altre è complementare; sono significati che ci svelano una realtà nascosta nella realtà della parola stessa. Queste parole sono portatrici di un messaggio subliminale. Queste possono essere parole semplici, come composte. Prendiamo il caso della parola semplice "AFFEZIONE": essa racchiude in sé due significati che sono: " affetto, inteso come amore in senso generale, amore filiale, paterno, coniugale... e affetto, inteso come malato". Affezione vuol dire amore e malattia. Allora il significato nascosto, il messaggio occulto che questa parola forse ci comunica è che l'amore è legato all'idea di malattia e viceversa. Ci si ammala d'amore e per amore ci si ammala, a volte sino a morirne ( si dice: “è morto di crepa cuore” o ancora: “morir d’amore”).
Dunque il comunicatore dellla parola affetto, è involontario messaggero dei due significati che tralucono la parola. Ma affetto, ora che ci vedo, è anche il presente indicativo del verbo affettare. Così, nella mente del percipiente, si embricano tre significati, dei quali uno sarà appercepito e questo grazie al contesto sviluppato dalla discussione, mentre gli altri due rimarranno latenti, ma non per questo non agenti in una qualche piega della mente del percipiente.
Dunque affetto significa affetto + affetto + affetto, dove uno prenderà il sopravvento sugli altri due a seconda del contesto, senza, però, azzerarli.
Esistono invece altre parole che vengono parlate con un solo significato ma che, essendo composte, sono il frutto di due significanti diversi. E' questo il caso già visto di parole come misoneismo, e di altre come omosessuale, xilofono, agorafobia, sedurre e tantissime altre. Questo è il caso che potremmo chiamare del significante doppio che conduce ad un significato unico che è l'oggetto rappresentato dalla parola composta. Mentre “affetto” è un significante con tre sigificati, misoneista è un significante composto da due referendi che producono un solo significato. Questi vocaboli, però, nascondono bene i loro due significanti che compongono il nuovo significante solo a chi non mastica proprio per niente le lingue antiche. Per chi ignora totalmente l'origine antica composta dal latino o dal greco, una parola come sedurre, ha meno significato poiché ne ha, diciamo così, uno solo. Non è per forza indispensabile conoscere il latino od il greco per svelare i significati reconditi di certe parole, basta sapere che queste derivano da altre lingue; e poi, grazie ad un buon vocabolario, andare alla loro scoperta.
Anche in questo caso il percipiente, oltre al comune significato di sedurre, assocerà, in maniere più o meno consapevoli, l’altro sifnificato composto della parola e cioè “condurre via” e da qui non è distante il rimando a condurre lontano, portare lontano, portare via, allontanare, eccetera. Il grado e la varietà dei rimandi, come si capirà, dipende molto dal percipiente.
Ora affrontiamo un caso del tutto particolare, quello delle parole non composte ma scomponibili. Sono vocaboli interi, non provenienti da unioni per crasi, ma che possono svelare significati diversi o ulteriori se scomposti. Queste parole ci possono svelare eventi o sensazioni o emozioni o altro ancora che sta sotto il loro significato usuale, un po’ come le precedenti, ma con modalità diversa. Esse possono anche ampliare la nostra percezione del mondo, sempre attraverso questa loro scomposizione.
Facciamo un esempio: il verbo dormire, a cosa si riferisce? ovviamente all'atto del dormire. Ma questa parola ci riserba un messaggio che va oltre il suo semplice significato, un referente che non troveremo né nell'etimologia né nella storia. Essa ci invia un messaggio subliminale che noi percepiamo con le antenne sensibili dell'inconscio ma che non viene però, come nei casi precedenti, appercepito. Questa è una di quelle parole che vanno svelate con metodi inusuali, ed il compito di svelarle attiene ai compiti e alle capacità del poeta.
Ma, vi chiederete a questo punto, qual'è il messaggio occulto di " dormire"?
Beh, provate a scomporla e vedete che altre parole ne escono.
Credo che siate tutti riusciti, dal momento che vi è stato chiesto di farlo e detto che si può fare, a scomporla nella frase che è riportata nella poesia seguente:
GUASTO
andante con brio
Rotto stracciato
matto impazzito
L'atto di fare
quello di dare
Sento venire
sangue dal mare
meglio dormire
meglio d' or mire
Ecco, sotto a dormire sta " d' or mire " cioè di oro mire, mire dorate, miraggi preziosi, sogni belli distanti dalla realtà della veglia, ma anche mete ambiziose, desiderii irrealizzabili, volontà di potere e quant’altro.
Ecco così ampliata la visuale, la prospettiva, il sapere, un aspetto della vita attraverso l'interpretazione analitica della parola dormire.
Di vocaboli come questo ve ne sono moltissimi ed alcuni poeti sfruttano questa possibilità; uno di questi, è Franco Cardinale:
L'ATTESA
Stalagmiti
di sangue
sorvegliano
l'entrata
della grotta
aspettano
l'esplosione dei
SOLI.
Nelle viscere
del budello
come
grumi maligni
nella carne
dita che impazzano
in cerca
DI AMANTI
Credo che questa di scomporre parole, sia una grande possibilità, data al poeta, di portare alla luce mostri e tesori dall'oceano dell’inconscio.
Abbiamo visto alcune parole che se scomposte generano secondi significati in grado di allargare i nostri orizzonti, piccole frasi incastonate in quelle più grandi ed evidenti, ad arricchimento del primo significato, ma molte ne esistono che possono essere ben sfruttate a questo scopo. Difatti esistono altre due categorie di parole e frasi che possono essere applicate nel senso su descritto: i bifronti ed i palindromi.
I bifronti sono quelle parole o frasi che se lette al contrario generano un significante di significato compiuto, come per esempio: “ Roma = amor “ o "Otri = irto" o ancora "Atonale = è la nota" o una più lunga "Onorarono Roma = Amor onorarono". Non trovate anche voi come certe parole bifronti, lette al contrario, siano singolari? non è singolare che proprio la nota sia atonale? Tra l'altro, se la parola "atonale" la uniamo in frase col suo contrario, abbiamo una frase palindromica.
I palindromi sono parole o frasi che se lette al contrario riproducono lo stesso significato, come per esempio: " Atonale è la nota = atonale è la nota" o “ E' presa la serpe = è presa la serpe” o "I treni inerti =…" o ancora "I missili vilissimi=…". Nel caso dei palindromi non si può parlare di ampliamento della percezione, ma, semmai, di ridondanza o di rafforzamento del concetto.
C'è anche stato chi, millenni fa, usando queste proprietà della lingua ne fece una preghiera nascosta, faccio riferimento al "quadrato magico" creato dai primi cristiani:
S A T O R
A R E P O
T E N E T
O P E R A
R O T A S
Questa palindrome criptografica è leggibile da sinistra a destra e viceversa;
dall'alto al basso e viceversa. Forse fu utilizzato anche con funzioni simili a quelle dei mandala, ma questa è solo una mia ipotesi.
Ad ogni buon conto, tutto questo fin’ora scritto, credo abbia un significato psicologico, effetti sul comportamento, anche forse minimi, che hanno luogo nel percipiente. La questione, però, qui si complica e per affrontarla bene ci vorrebbe un laboratorio di psicologia che io non ho, e quindi non posso far altro che rimandare questo tipo di ricerca a chi ha più mezzi di controllo.
In conclusione, tutto questo, l' ho scritto nell'intento di rivalutare i giochi di parole che non sono solo enigmistica; e vorrei che si rivalutasse la poesia satirica, umoristica che forse meglio di altre forme letterarie usa queste potenzialità linguistiche.
Se la ragione dell’arte è la rivelazione ed il compito dell’artista quello di portare alla luce realtà sommerse, uno degli strumenti per fare questo è anche il gioco di parole, con le sue scomposizioni e ricomposizioni, gli ammiccamenti, le analogie come le omofonie e quant'altro. E se è vero, come diceva il poeta surrealista René Char che "gli dei abitano il simbolo", forse manipolandolo, aprendolo… riusciremo a far affiorare i lineamenti di quegli dei.